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Trittico pittorico al Duomo di Cuneo

 




In questi mesi di dialogo col parroco del Duomo è nata l'idea di realizzare un lavoro sulla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (1Cor 13, 4-13).

Dopo diverse riflessioni è nato questo trittico che è esposto fino al Giovedì Santo, il prossimo 15 Aprile, presso l'altare della cappella di Santa Lucia nella cattedrale di Santa Maria del Bosco a Cuneo. 

Ringrazio il Don Mauro per il prezioso confronto e disponibilità.



Questo il testo che accompagna l'opera.

Il trittico “Fede, Speranza e Carità” è un’opera realizzata per la chiesa di Santa Maria del Boschi, la Cattedrale della città di Cuneo, che nasce da una lunga riflessioni sulle tre Virtù Teologali, in particolare al famoso testo della prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (1Cor 13, 4-13).

 L’opera si presenta come una stratificazione di piani su cui si sovrappongono ambiti della sfera umana. Entrambi i tre quadri hanno una base policroma dove il rosso, rappresentazione delle passioni umane, amalgama tutti gli altri colori, i tanti stati emotivi che animano il vivere quotidiano. Un candido piano bianco si interpone poi alle singole scritte, lo spazio puro della fede, che così può accogliere le parole evangeliche.

 Le tre parole sono poi scritte in una forma aperta libera alla umana interpretazione, non perfettamente leggibili, in quanto non facilmente raggiungibili nel vivere quotidiano, ma che aspirano ad essere fruite dal credente. 

 Questo trittico è un’espressione di arte che evolve il percorso storico accrescendone le tante sfumature del contemporaneo, rimanendo fruibile alla diretta interpretazione dei fedeli che anima la chiesa. 








Rassegna stampa










Panchire

Inizia oggi un mio nuovo progetto, in collaborazione con La Boa Cuneo, di pratica artista con un gruppo di giovani ragazzi del quartiere San Paolo della città, sul tema dello spazio collettivo. 

In una serie di incontri si porrà al centro lo spazio pubblico delle panchine e di come esse vengono vissute dalla collettività, il loro ruolo e il potenziale "comunitario" che possono avere in un determinato contesto sociale.

Progettazione sculture/premio per la Fondazione CRC


 Nelle settimane scorse, in collaborazione con Andrea Mariani, abbiamo ideato una elaborazione del logo della Fondazione CRC per realizzare delle sculture premio per il progetto  "Imprese per la Granda" iniziativa finalizzata ad attivare collaborazioni con il mondo delle imprese per promuovere la crescita e lo sviluppo del territorio.

Per la realizzazione delle opere sono state usate le stampanti 3D PLA del FabLab di Cuneo, con cui spesso collaboriamo. 

Progetto Cammèi diary

Cammèi diary, lento il tempo è scorso, alcune linee tracciano sismograficamente il mio quotidiano pieno di emozioni, ricordi, visioni, dubbi ...




Testo in sala di Monica Giordano



Il gesto creativo nella pittura di Domenico Olivero, si muove liberamente, senza voler rappresentare un determinato oggetto ma esprimendo un preciso momento emozionale, una varietà di sentimenti che vengono fermati nella fisicità dei colori.

Questa serie di opere raccoglie più di dieci anni di emozioni, tensioni, passioni che si sono sovrapposti, uniti, trasformati; in un’opera che è diario.

Il titolo “Non ci sono errori” guarda allo svolgere della vita, alla complessità del caos, al continuo mutare delle emozioni, alle trasformazioni degli eventi, al flusso più o meno consapevolezze delle circostanze.

Cos’è un errore se non una possibilità inaspettata, un accadimento che apre a nuove opportunità.

L’errore è un potenziale che porta a mondi non pensati, sposta le visioni, altera le percezioni, a volte fa anche arrabbiare ma se aperti al nuovo può dare imprevedibili occasioni di cambiamento.

Così questa serie di quadri è un incessante sommarsi di errori, un continuo sperimentare che l’artista, da oltre un decennio, sviluppa in un progress senza meta, libero di poter sbagliare sapendo che tutto non riparte ma si accresce sulle precedenti esperienze.

Domenico Olivero ha deciso poi di accostare il suo lavoro all’opera poetica di Charles Bukowski per il legame strutturale che muovono entrambe gli artisti: la libertà.

Ambedue vogliono poter stare fuori da precise regole e consuetudini, poter essere indipendenti, sereni nel distanziarsi da aspettative classiche e da “buone regole”.

Testo a cura di Monica Giordano