Articolo di Massimiliano Cavallo per La Guida online



Domenico Olivero è un artista che non si ferma mai. Usa non solo tutte le tecniche artistiche ma se ne inventa di nuove, come a dire che tutto può diventare strumento d’arte. Non solo artista ma anche divulgatore artistico, da anni cura il blog cuneiforme ma è anche protagonista di lezioni e di performance, è evidente un forte interesse per le dinamiche sociali e antropologiche, rivisitate in arte attraverso materiali afferenti la sfera del quotidiano. Nel suo lavoro c’è una continua contaminazione che è frutto di un’ampia conoscenza artistica ma anche della voglia di confrontarsi senza pura e senza ostacoli e del desiderio di sperimentare, perché non c’è nulla, dalla quotidianità alla spiritualità, dall’impegno alla leggerezza, dalla denuncia sociale al messaggio di speranza, che non si possa esprimere in arte. E si può fare ovunque, non nello spazio canonico del museo, neppure all’interno di una mostra classica, ma davvero ovunque in un prato intorno a un lago di montagna, in un locale del divertimento, in un negozio, in una buia cantina, nella cucina di casa o in una piazza di periferia.

Olivero nasce a Cuneo nel 1964, qui vive e lavora. Il suo percorso artistico si è evoluto in questi ultimi anni, adottando diverse tecniche e in particolar modo applicandosi alle installazioni. Queste ultime ben si adattano alle esigenze espressive dell’artista, in quanto gli permettono di poter rappresentare al meglio le proprie particolari riflessioni sulla contemporaneità. Nelle sue opere si nota una forte curiosità per una ricerca formale legata alla storia dell’arte, rivisitata con materiali umili e quotidiani. Proprio da queste attenzioni, nascono differenti interventi artistici, tutti connotati da una forte volontà di interazione con il pubblico. L’interesse per le strategie comunicative lo porta ad avvicinarsi alla realtà del web, progettando nel 2000 il sito Impronta, che ha riscontrato notevole attenzione da parte dei new-media. In questi ultimi anni, ha realizzato una serie di progetti speciali, tra cui il progetto Do@time, che si svolgerà in diverse forme espressive fino al 2015, e Oc-land, un nuovo progetto sul concetto d’identità. “Sentirsi essere vivente”, ha precisato Olivero nel 1993, “su un pianeta, dove volutamente si dimenticano le radici, intese come nazionalismi, elementi di divisione, ma riprese come patrimonio globale, rendendosi conto che ogni cosa è un modo di esprimere il proprio esistere, in una ricerca continua di comunicazione con altri esseri umani con sguardo libero in un rapporto diretto con la realtà, con tracce di vita”. Olivero ha partecipato o dato vita ad eventi d’arte organizzate in provincia di Cuneo, in varie località italiane e all’estero, e ha esposto in diverse mostre, in Italia, ma anche in Europa e Stati Uniti e in Brasile, cercando il più possibile di creare una stretta interazione con il pubblico.


“I lavori di Domenico Olivero – scrive Claudio Cravero – sono sempre vivi. Che l’artista utilizzi terra umida o secca, essenze floreali, fotografie stampate domesticamente a getto d’inchiostro o lettere di un epistolario tenuto con il suo alter ego, le sue installazioni pulsano e respirano dei pensieri ancora fluttuanti che le hanno generate. Non è una battaglia contro l’inesorabilità del tempo quella di Domenico Olivero, ma una acuta riflessione sul proprio presente, su quel ‘partire da sé’, caro agli anni Settanta, per comprendere in profondità la struttura delle relazioni e delle emozioni, quelle che nutrono l’essere umano e muovono il mondo”.

Si può vedere l’ultima creazione di Domenico Olivero fino al 15 gennaio, nello spazio temporaneo Cripta 48 in via Roma 48. Una tappa del progetto “Pray” con l’opera che s’intitola “Rest”, un originale lavoro in forma di reliquia che attraversa il concetto di forma e contenuto in uno scantinato sotto gli antichi portici di via Roma.


Articolo di Massimiliano Cavallo per La Guida online