Spesso
mi interrogo sul significato attuale del termine “arte”;
nell’antichità erano sette attività culturali, ma allora le cose
che si muovono in ambito visivo non esistevano ancora in modo così
significativo.
Il
Rinascimento porta in dote la elevazioni delle attività quali
pittura e scultura e nell’ottocento cresce l’idea del sublime, si
lega la spiritualità e il misticismo allo stato emotivo.
La
nascita del mercato dell’arte è stata molto importante per la
riconoscibilità e diffusione delle arti visive, anche se spesso
tende a spingere situazioni non sempre cristalline.
Ancora
ora si usa quel termine pensandolo all’idea antica di opera d’arte,
cioè opera di esempio, “capo lavoro”.
Oggi
pare che tutto possa essere arte, per cui alla fine si ha una
sensazione di gran nulla.
La
comparsa e la grande diffusione dei nuovi supporti visivi, tv,
cellulari, pc, 3d, sta cambiando anche il luogo del fare e fruire
dell’ immaginifico.
Sicuramente
sarà la storia a farci capire se ci sarà ancora cultura e valore
storico per questa pratica o se lentamente si scivolerà verso un uso
oggettuale e consumistico di questo settore creativo.