Artista che si è
evoluto in questi ultimi anni in un percorso creativo personale,
applicandosi a diverse tecniche, in particolar modo alle
installazioni. Esse si adattano alle sue esigenze espressive; col
fine di poter rappresentare al meglio le proprie particolari
riflessioni sulla contemporaneità.
Nelle sue opere si
nota una forte curiosità per le dinamiche socio/antropologiche e per
una ricerca formale legata alla storia dell'arte, rivisitata con
materiali umili e quotidiani. Proprio da queste attenzioni nascono
differenti interventi artistici, connotati da una forte interazione
col pubblico. Proseguendo nel suo crescente interesse per le
strategie comunicative si avvicina alla realtà del Web progettando
nel 2000 il sito "Impronta", che ha riscontrato
un'interessante attenzione da parte dei new-media. In questi ultimi
anni ha realizzato una serie di progetti speciali nel 2004 l’opera
“Resonance” che si è realizzato in diversi eventi e ora il
progetto “Apera” che si svolgerà in diverse forme espressive
fino al 2008.
Attimi, vite forse
reincarnazioni, quante volte ci è capitato di ripensare e
trasformare anche solo nella nostra fantasia il nostro quotidiano?
A leggere i testi di
statistica tutti vogliono le stesse cose: serenità, poter amare ed
essere amati.
Cioè vivere
quietamente il proprio tempo, ma stranamente la verità di tutti i
giorni pare smentire queste aspettative.
Come mai? Dov'è
l'errore? Forse qualcuno sta barando? Ci sono cose che non sappiamo?
Probabilmente sì,
l'uomo non è buono, ma non necessariamente cattivo come ci
raccontano gli esperimento sui detenuti di Zimbardo o il Battaglione
101; egli vive una fatalità di fatti e sentimenti.
Tutti noi vogliamo
presentarci in un modo che riteniamo buono ma in realtà ognuno di
noi vive dolori, invidie, crudeltà che la vita presenta nel corso
del tempo e della casualità. Spesso questi aspetti della vita
vengono nascosti agli altri e a noi stessi, raramente sono percepiti
realmente. Negati come non parte del proprio essere essi ritornano
trasformati e più forti, incontrollati, violenti. Questo si vede
bene nella società consumistica che perpetua sempre il suo bisogno
di avere dimenticando la gioia di vivere pienamente ciò che già si
ha e si è. Così mentre una parte della popolazione mondiale
continua insoddisfatta la sua necessità di infinito accumulo
un'altra stenta a vivere ogni attimo del suo tempo. Da questo
squilibrio difficilmente sarà possibile far crescere i reali bisogni
di pace dell'uomo.
Da queste mosse
l'artista Olivero Domenico prende spunto per parlarci del suo
quotidiano, guardando nel suo spazio domestico, alle interazioni che
si creano e alle emozioni che nascono, nel tentativo di amarsi e
amare veramente il proprio semplice tempo, riconoscendolo, partendo
quindi da se stesso e trasformandosi per poter essere uno dei 6
miliardi di uomini che popolano la terra.
Per questa occasione
espositiva egli realizza una serie di scatti fotografici domestici in
cui evidenzia frasi nate in quel luogo, in un lavoro di ripensamento
e rielaborazione del proprio essere, sia negli aspetti positivi che
in quelli negativi.
Testo a cura di
Ornella Calvetti.
domenico olivero -
attraversa i linguaggi visivi suscitando dubbi e riflessioni, le
stesse che nascono dalle sue continue ricerche sull'identità e
sull'arte. In un percorso in continua trasformazione indaga, elabora
e tenta nuove forme e nuovi approcci, dalla scrittura al disegno,
dalle interazioni sociali alle azioni anonime. Un artista inconsueto
per un mondo sempre più insolito.
- Articolo sul mensile cuneese bedifferent Maggio 2007