AKTIONEN
di Domenico Olivero, un omaggio a Joseph Beuys.
Proseguono
alla libreria Janus di piazza Europa in Cuneo gli incontri tra libri
e arte di cui abbiamo già avuto modo di parlare in precedenti
occasioni.
E’
la volta di Domenico Olivero che stuzzica l’avventore con una serie
di annotazioni su uno dei massimi protagonisti della cultura del
Novecento, il tedesco Joseph Beuys (1921-1987).
All’interno
del panorama concettuale degli anni settanta, le opere di Beuys,
sorta di sciamano contemporaneo che ha individuato nell’arte il
mezzo salvifico dell’individuo e della collettività, sono per lo
più residuo muto di performances,
forma espressiva che egli aveva coltivato nelle sue frequentazioni
del gruppo Fluxus.
Di
lui Olivero richiama e reinterpreta, in formato “mignon”, alcune
operazioni artistiche assai note, a cominciare dal multiplo
fotografico “La rivoluzione siamo noi” realizzato nel 1972,
accompagnandole con piccoli pannelli argentei che recano in sottile
risalto parole-chiave e giocano col senso originario, proponendo una
lettura contemporanea che pone domande più che dare risposte; di lui
riporta anche una sequenza di affermazioni, scritte al contrario e
quindi leggibili con l’ausilio di specchietti messi a disposizione
del pubblico sugli scaffali, forse per ribadire concretamente la
filiera etimologica della “ri-flessione” e della “speculazione”.
L’omaggio
che Olivero porge con sottile ironia a Beuys trova giustificazione
innanzi tutto nell’interesse che il giovane cuneese coltiva per
l’aspetto ontologico dell’arte.
Le
sue operazioni mirano a istituire un dialogo con il fruitore sul
ruolo degli operatori artistici nella realtà odierna; per questo non
c’è cesura tra l’azione, piccola o grande installazione che sia,
e la parola: la parola entra da protagonista nell’azione artistica
- che comprende l’intervento diretto dello spettatore sollecitato a
rispondere ad alcuni quesiti - e quest’ultima prosegue oltre se
stessa in incontri e discussioni. Infatti Olivero invita al confronto
di idee in due appuntamenti in libreria, il 10 e il 17 novembre,
alle ore 18,30.
In
attesa di tali incontri, vale la pena ricordare alcune osservazioni
di Beuys, che risalgono al lontano 1969 ma risultano di grande
attualità, e che Domenico Olivero probabilmente sottoscriverebbe
volentieri:
“Essere
un artista oggi vuol dire mettere in questione la natura dell’arte…
L’arte vive influenzando altra arte, non esiste come residuo fisico
delle idee di un artista. La ragione in base alla quale diversi
artisti del passato vengono nuovamente ‛riportati in vita’ è che
qualche aspetto del loro lavoro diviene ‛utilizzabile’ da parte
degli artisti viventi. Mi sembra che l’essenza di una ‛verità’
su cosa sia l’arte non venga pienamente compresa.”.
La
mostra è visitabile sino al 20 novembre, nell’orario di apertura
della libreria Janus
Note
-
La rivoluzione siamo noi, 1972, multiplo fotografico
-
Lavagna di Pescara, 1974: lavagne con residui di lezioni e conferenze
intese come performances
-
I like America and America likes me (1974), New York (si fa chiudere
in una gabbia con un coyote per giorni protetto solo da un panno di
feltro e munito di un bastone
-
Documenta 7, 1982: fa portare 7000 pietre di basalto davanti al
museo, a ciascune delle quali è legato il destino di una piccola
quercia: chiunque avesse adottato una di quelle pietre avrebbe
finanziato l’impianto di una quercia in città o nel territorio
vicino (tutte piantate)
Arte
è una proposizione analitica e non sintetica (Kant); ribaltando
Hegel, essa viene dopo la filosofia e la religione come tappa più
alta nell’espressione del pensiero.
Qual è la funzione
dell’arte? … Le opere d’arte sono proposizioni analitiche. Vale
a dire, viste dentro il loro contesto – in quanto arte – non
forniscono informazioni d’alcun genere su dati concreti. Un’opera
d’arte è una tautologia in quanto è una presentazione
dell’intenzione dell’artista. …Qui si basa, secondo me, la
vitalità dell’arte. …Mentre le altre discipline sono utili,
l’arte non lo è. L’arte, invero, esiste per se stessa.
(1979-80)
“ prima della domanda: COSA POSSIAMO FARE? Deve essere posta la
domanda: COME DOBBIAMO PENSARE?... Cominciamo con il RIPIEGAMENTO SU
SE STESSI.
Vedi
Lucrezia De Domizio Durini, Il
cappello di feltro,
ed. Carte
Segrete,
Roma, 1991
Fulvia
Giacosa ( articolo realizzato per il settimanale La Masca di Cuneo)