Come giudica questa esperienza estera, pregi e difetti, e com'è l'ambiente artistico a Londra?
Per me ogni mostra è un percorso diverso, un insieme di stimoli, riflessioni e perplessità che scaturiscono e cambiano in ogni occasione.
Ad esempio in questo caso sia la situazione, la mostra è all'interno di una importante rassegna di promozione della realtà italiana organizzato dal'Ice, sia lo spazio, uno degli storici centri espositivi nel cuore di Londra, sono ricchi di motivazioni e di potenzialità. Per cui sono stato portato a fare un lavoro che fosse formalmente elegante ma anche mantenesse il mio bisogno di intimità e personalità. A tal motivo per questa mostra ho scelto un evento che ho vissuto direttamente ma che fosse anche riconoscibile altrove, cioè il grande raduno degli alpini che si è svolto a Cuneo in Maggio. Durante questa manifestazione ho realizzato alcune foto che ho poi stampato sulle bandierine usate durante la rassegna per decorare le vie cittadine. Ho scelto di stamparle in bianco e nero, alcune anche macchiate o deformazioni, rimandando questa azione alle nostre funzioni memoniche che trasformano i nostri ricordi e li archiviano a secondo dell’intensità emotiva con cui l’abbiamo vissuta e riemergono nella nostra mente trasformate dal nostro vissuto.
Per quello che riguarda la realtà artistica londinese posso dirti che la frequento da alcuni anni. Si tratta di un mondo vasto e multiforme, caratterizzato da un grande dinamismo e da una totale libertà, veramente un luogo molto utile per confrontarsi e crescere. Anche se è molto difficile seguirlo nei suoi sviluppi e mutamenti.
Come è riuscito ad arrivare alla capitale inglese?
Questa mia partecipazione alla mostra londinese è nata a seguito di una serie di progetti che avevo realizzato in alcune sedi fuori dall'Italia e che hanno suscitato l'interesse e la curiosità della curatrice Helga Fox che mi ha coinvolto in questo suo progetto espositivo. Avevo già conosciuto la curatrice durante un mio soggiorno londinese e si era creato un positiva amicizia sulla nostra passione per l’arte contemporanea.
il suo percorso artistico?
Il mio percorso artistico è alquanto articolato, parlando però di questi ultimi anni posso dire che sempre più m’interessa l'aspetto esistenziale del vivere, la percezione del mondo reale e la sua elaborazione che in ognuno di noi è diversa ma riesce a dialogare con altre in quanto poi essa è parte di un percorso comune. Un altro aspetto molto importante è la trasformazione della società contemporanea e la sua mutazione, in questo periodo di passaggio a vite sempre più "virtuali", in cui tutto quanto passa attraverso un mezzo (cellulare, internet, video..), come ad esempio questa nostra intervista. Tutto questo mi meraviglia ma mi crea anche un certo disagio, perplessità e alcuni dubbi.
Per cui tendo ad elaborare tutti questi stimoli e cerco di trasformarli in una situazione artistica che possa dare, a chi la vede una mia opera, delle emozioni ma anche riflessioni.
Arianna Siliprandi Redattrice di Pmnet www.pmnet.it