Giunge conclusione, il prossimo 25 Settembre, con l'evento espositivo, il progetto “AbitArte” che avevo avviato questa primavera presso l’housing sociale Crocevia46 a Cuneo.
Una iniziativa, che mi ha emozionato molto, coordinata con la responsabile Simona Rolle, è resa possibile grazie al sostegno della Fondazione CRC.
Tutto è iniziato la primavera scorsa quando si sono incontrati i diversi ospiti del Social Housing di Cuneo, Crocevia46 che guidati dall'artista su una serie di pensieri sul concetto e le emozioni dell'abitare hanno avviato un processo di riflessione e di produzione scaturite da queste esperienze. Sono seguiti momenti e giornate di lavoro che hanno prodotto una serie di manufatti che narrano delle singole individualità che hanno vissuto negli spazi del Crocevia.
Attraverso la creatività dell'arte si è voluto dare così uno spazio all'espressioni e alle emozioni personali vissute in questo periodo pandemico e in questa particolare comunità temporanea.
L'evento si inaugurerà Domenica 26 Settembre alle ore 17, in Corso Dante 46, e sarà fruibile secondo le indicazioni di sicurezza, fino a Domenica 2 Ottobre, per le visite nei giorni successivi si può prenotandosi preventivamente al numero 320 0729715
Uno spazio comune non è solo uno
posto fisico ma un luogo mentale, una zona in cui delle identità si possono
incontrare, relazionare, scoprire.
Il Crocevia46 ha preso in modo intenso questa missione e l'ha resa creativa con il progetto “AbitArte” che, coordinato dalla responsabile Simona Rolle, è stato proposto dall'artista Domenico Olivero.
L’iniziativa, realizzata con il sostegno della Fondazione CRC, si è sviluppata in diverse fasi e ora si presenta nella sua soluzione finale, la mostra.
Il risultato è una variegata presenza di manufatti fantasiosi e narrativi che rivelano i diversi modi di essere di ogni individuo, del suo vissuto e delle sue riflessioni.
In questa stanza si trovano le percezioni fisiche di questo intenso percorso relazionale, che ha visto i tanti ospiti conoscersi, dialogare e mettere in forma fisica il loro stato emotivo nel vivere queste stanze.
Sul tavolo centrale Alessandro ci propone un suo spazio relazionale, un tappetto dei giochi, un luogo per sostare e avviare le dinamiche della piacevolezza del divertimento. Che prosegue con le visioni delle carte sorridenti di Pasquale e della allegra scacchiera di Maria, rivelatori dell'importanza dei piccoli attimi di convivialità giocosa. Vicino abbiamo un esercizio di trasformazione che Momo ha ideato con una scrittura del suono in parole su un pentagramma musicali, parole che diventano melodie e che Giacomo trasforma in colori evanescenti, le singole emozioni così si espandono e si rendono fluide all'osservatore. Diana vive uno suo personale stato di sicurezza e l'ho condivide con noi mettendo in tutela l'habitat naturale, di cui oggi sempre più bisogna ricordarsi. Vicino Adriana ci propone il luogo del dialogo, della tranquillità, un ambiente con divano, perfetto per portare le tante possibili vettovaglie che Lucrezia ha raccolto nella sua dispensa, perché quando c'è benessere c'è anche serenità.
Le emozioni scaturite da questa serie di opere manifestano l'importanza della comunità e del conoscersi, di quanto queste esperienze ci formano e ci aiutano a crescere per essere più sereni.