Per l'evento "Nel giardino di Roberto" mostra in ricordo del fondatore della Fondazione Peano che si svolge dal 19 Maggio al 17 Giugno l'artista Domenico Olivero ha realizzato l'opera : Titolo 3/t(h)ree - Albero trino, divenire del tempo e del sapere. Recondita verità che ombreggia alla pianta del sapere, da cui l’uomo fu cacciato
Intento
dell’opera.
Per
la mostra “Nel Giardino di Roberto” presso la Fondazione Peano in Corso Francia
47 a Cuneo, che si svolge dal 19 Maggio al 17 Giugno 2012, l’artista Domenico
Olivero ha realizzato la scultura “3/t(h)ree” un albero trino, metafora sul
divenire del tempo e del sapere. L’opera tenta di svelare recondite verità che
ombreggiano alla pianta del sapere, da cui l’uomo fu cacciato.
La
scultura alzata verso il cielo aspetta il tempo, inneggiando alla
trasformazione e alla incurie del destino.
Posata
sul verde prato il lavoro è costituito da fragile materiale deperibile; tre
aste di balsa che unite da un legaccio in lana, sostengono una mela. Segnale di
un progetto destinato alla lenta consumazione temporale. Destino comune ad ogni
cosa terrena.
La
tradizione cristiana, a cui Roberto Peano fu legato, è fonte dell’opera e nella
solita forma estrema dell’artista, vuole ridiscuterne le aspettative. La
condizione umana nasce, secondo questa religione, dalla cacciata dell’uomo da
un luogo fantastico, nominato spesso oggi con il termine greco di “paradiso”
che significa giardino, perché incautamente egli assaggiò un frutto, che forse
rappresentava il sapere, una mela. Mela
che diventa così rappresentazione della conoscenza e del peccato, situazione di
continua trasformazione che nel suo deperire farà germogliare altre piante,
altri peccati, altri saperi.
Tre
bianche ed intersecate aste sono intrecciate e pure come sono le figure di
questo culto religioso: Dio, Gesù e lo Spirito Santo. Nel passere del tempo in
questo intimo giardino della Fondazione verranno trasformate dagli agenti
atmosferici che ne muteranno aspetto e funzione, come la storia di questa
religione nel suo evolversi è mutata.
Per
un simpatico gioco di lettere è stato scelto il titolo in lingua inglese,
descrizione reale dell’opera stessa.
Testo
a cura di Ornella Calvetti.