Abbraccio

 


L'Ecomuseo Terra del Castelmagno di San Pietro di Monterosso Grana è lieto di realizzare il progetto artistico ambientale "Abbraccio" ideato dall'artista Domenico Olivero che desiderava installare un lavoro artistico in forma di luogo dedicato alla meditazione e alla quiete, per vivere il presente nella sua valenza naturale e spirituale.

Per realizzare questa missione è stato pensato un intervento di piantumatura di diverse piante di Bosso (Buxus sempervirens) sistemate in forma di cerchio, come un abbraccio che accoglie il fruitore, donate gratuitamente dalla Regione Piemonte tramite il Vivaio Gambarello al Comune di Monterosso Grana, partner di progetto.

L’Ecomuseo da tempo si occupa della tutela del Bosso della Valle Grana in collaborazione con DISAFA UniTo e DIBIOS dell'Università degli Studi di Torino, che attraverso progetti specifici lavora sul Buxus sempervirens. Arbusto assente sull’arco alpino, ad eccezione di alcune stazioni in provincia di Cuneo, inserito nella Lista Rossa delle specie minacciate, soprattutto dalla recente diffusione della Piralide del bosso, farfalla esotica che si nutre in modo esclusivo delle foglie della pianta fino a causarne la morte o forti danneggiamenti. Questa specie arborea è oggetto della Carta di intenti della Comunità Custode “Bosso – Valle Grana” che impegna soggetti pubblici e privati nella conservazione e nella valorizzazione dell’arbusto.


Maggio piantate le piantine di bosso 


- Progetto

L’artista, in collaborazione con l'Associazione La Cevitou, vuole realizzare un’area dedicata alla meditazione e alla quiete, nel terrazzamento in fronte alla Canonica della frazione di S. Pietro a Monterosso Grana, gentilmente messa a disposizione dal Comune di Monterosso Grana all’Associazione La Cevitou. Per realizzare l’intervento si piantumeranno diverse piante di bosso autoctone, creando così una siepe circolare, con un raggio indicativo di 3 metri di diametro, con un ingresso che consente alle persone di entrare e di sostare, al centro si posizionerebbe una o più lose per consentire una seduta.



- Intento del progetto.

Il rapporto fra l'uomo e la natura ha da sempre fatto crescere il legame con la dimensione spirituale del vivere umano.

Dall’antichità al presente gli spazi naturali sono stati usati come luogo di meditazione e di rilassamento, dalle antiche tradizioni delle divinità arborea agli spazi del Bosco di San Francesco vicino ad Assisi.

Questo progetto nasce da queste suggestioni e si concretizza in un’area dedicata alla bellezza e alla spiritualità. L’artista ha attivato un piccolo intervento naturalistico per creare, con l’uso delle piante, un cerchio di quiete dove poter sostare e dedicare un attimo del proprio tempo al raccoglimento.

L’intervento denominato “Abbraccio” diventa così un tempo in cui sostare, fare una pausa, per stare in un luogo di contemplazione e rigenerarsi.

La forma si ispira al cerchio, che è sempre stato visto come figura cosmica, usata già nell’antichità e in diverse prassi religiose. Questa forma diventa per l’artista la base su cui inserire elementi naturali viventi, in alternativa all’uso di materia inerte, come la pietra. L’intenzione dell’artista è creare un’area di meditazione, vivente, dove gli arbusti di bosso crescono e si trasformano, in tal modo questo luogo di meditazione pone l’uomo in un abbraccio naturale.



- Presentazione a cura di Ornella Calvetti

L’artista ha scelto la forma del cerchio come simbolo universale di armonia e coinvolgimento. Simbolo che viene sempre usato per la condivisione e partecipazione aperta, dalla mitologica tavola rotonda alle simbologie esoteriche medioevali fino alla recente sede della Apple progettata da Norman Foster a Cupertino.

La forma del cerchio è da sempre rappresentazione del principio, del centro, della perfezione e del divino. Esso non presenta né un inizio né una fine, non presenta spigoli, di fatti simboleggia la continuità, l'eternità, l'infinito, il fluire del tempo e della vita. Il cerchio è inoltre simbolo di tutto ciò che è celeste: il Cielo, l'Anima, l'Illimitato, Dio.

Il diametro è di metri 3, questo numero è stato scelto per il suo valore simbolico presente in tantissime culture e filosofie del mondo. Il numero tre è associato alla completezza, all'equilibrio, alla trinità e alla perfezione. Può rappresentare l'unità di tre elementi (come cielo, terra, uomo) o gli aspetti di una divinità (come Padre, Figlio, Spirito Santo).

Abbraccio” diventa così un luogo simbolico dove ogni persona può interagire e vivere una propria dimensione intima e spirituale.

L’opera è stata progettata come un approccio innovativo, sperimentale, di arte partecipativa ambientale, unico nel suo genere, dove l'opera stessa diventa produttrice di ossigeno, vitale all’esistenza umana.

Questo intervento è così un lavoro artistico vivente che percepirà i cicli della natura. Nello scorrere del tempo muterà, si trasformerà, rinnovandosi e interagendo con l’ambiente nel suo trasformare il ciclo dell'aria, assorbendo l’anidride carbonica dall'aria e, utilizzando la luce solare, la trasformerà in ossigeno, rilasciandolo nell'atmosfera, fonte primaria della vita del nostro pianeta.

Lo spazio scelto è una delle terrazze prospicienti la parrocchiale di San Pietro, scelta per dare continuità a questo luogo della spiritualità e interagire con la dimensione della borgata, in tal modo l’accesso è aperto e libero per ogni persona che vorrà dedicare attimi del suo esistere alla meditazione e alla propria intimità.




Avvolgente speranza - Testo critico di Monica Giordano

Avvolta in un abbraccio di energia universale, vivo attimi di gioia.

Così mi sono sentito sedendomi nell’ultimo progetto artistico che è stato realizzato nella quieta borgata di San Pietro di Monterosso, in provincia di Cuneo. Un luogo immerso in una fresca vallata delle Alpi Marittime, vicino allo storico santuario di San Magno.

Queste serene aree, sull’arco alpino europeo, spesso sono state scelte dai monaci come luogo per rifugiarsi e potersi immergere in un percorso di consapevolezza e spiritualità.

L’opera realizzata si muove su questo percorso storico, guardando e attualizzando il bisogno di serenità che, nella nostra modernità, pare ancora più ricercato.

Travolti da continue suggestioni tecnologiche sentiamo sempre più forte il bisogno di cercare luoghi dove potersi riposare e distanziarsi dai tanti, forse troppi, stimoli contemporanei.

L’opera intitolata “Abbraccio” è una piacevole area dove potersi fermare fisicamente; in cui potersi isolare per un breve spazio di tempo e cercare di percepire i propri respiri, attimi, pensieri.

Questo progetto, ideato dall’artista Domenico Olivero, supportato dall’Ecomuseo di Castelmagno, è costituito da un vitale abbraccio naturale realizzato con una speciale pianta autoctona di queste zone, si tratta del raro bosso (Buxus sempervirens), endemico in quest’area delle Alpi.

Questa specie a causa dell’arrivo della Piralide del bosso sta rischiando di scomparire, e proprio il suo uso è un messaggio di speranza concreto di attivarsi per ripensare i flussi della modernità e del cambiamento climatico.

Non solo un segno propositivo ma anche un’azione vitale, la siepe di bosso, con cui si realizza la scultura, è un organo vivente che produrrà ossigeno rigenerando l’area del luogo.

Sarà così un luogo “magico”, di vita e rigenerazione spirituale e fisica.

Questo intervento si conferma così come un evento innovativo e per ora unico nel panorama dell’arte contemporanea italiana, un approccio che da sviluppo alla relazione fra l’uomo e la natura in una prospettiva collaborativa e rinnovatrice del legame che lega la vita umana al suo ambiente



- Dati tecnici

Titolo: Abbraccio

Dimensioni: cerchio di diametro 3 metri circa, altezza 1 metro circa.

Materiale: siepe di bosso (Buxus sempervirens); un arbusto assente sull’arco alpino, ad eccezione di alcune stazioni in provincia di Cuneo, inserito nella Lista Rossa delle specie minacciate. Il principale fattore di rischio è la diffusione della Piralide del bosso, farfalla esotica che si nutre in modo esclusivo delle foglie della pianta fino a causarne la morte o forti danneggiamenti. Specie arborea oggetto della Carta di intenti della Comunità Custode “Bosso Valle Grana” che impegna soggetti pubblici e privati nella conservazione e nella valorizzazione dell’arbusto. https://www.areeprotettealpimarittime.it/news/2067/carta-di-intenti-della-comunit-3-ustode-di-biodiversit-2-bosso-u


Organizzazione:

Associazione Culturale La Cevitou - E’ un’associazione culturale senza scopo di lucro nata nel 1994. Il nome occitano denota l’importanza della collocazione geografica e il termine Civetta, simbolo della Cultura in tempi remoti, sta anche a sottolineare l’operosità notturna: indica quindi originalmente l’idea di non lavorare esclusivamente a grandi eventi, ma soprattutto ad un processo mentale nuovo che necessita di tempo e costanza. Scopo dell’Associazione è la tutela, la promozione, e la diffusione delle realtà culturali, sociali, ambientali e turistiche esistenti sul territorio, nonché la cooperazione, ad iniziative di ugual genere intraprese da altri Enti o singole persone sul territorio medesimo.

Ecomuseo Terra del Castelmagno - Terra come suolo, come superficie, ma anche come luogo caratterizzato dalla cultura occitana, da stili e abitudini di vita. Il formaggio Castelmagno, protagonista della storia e dell’economia dell’alta e media valle Grana crea la specificità di questo territorio. Riappropriarsi di un territorio, creare legami, permettere alla gente del posto e ai visitatori di tornare a cogliere il significato e la bellezza della fatica e della gioia semplice in ogni attimo della vita di montagna: questi gli obiettivi. L’Ecomuseo Terra del Castelmagno è stato istituito nel 2007, in base alla L.R. n. 31/1995 e della successiva L.R. n. 13/2018, l’ente gestore è l’associazione La Cevitou.

Artista: Domenico Olivero, da oltre trent'anni, svolge attività di operatore artistico per creare percorsi culturali sulle arti visive, operando sia come artista, attraverso le forme della pittura, scultura, fotografia, new media, installazioni e performance, con mostre in Italia e all’estero, sia con attività didattiche quali laboratori, conferenze sull'arte, curatele di eventi artistici. https://domenicooliverocv.blogspot.com/



Inaugurazione dell’opera ore 18 del 5 luglio ‘25 a San Pietro Monterosso, presso l’Ecomuseo Terra del Castelmagno, via Mistral, 89 12020 Monterosso Grana con momento conviviale e intervento dell'Università e dell'artista, che dopo una breve introduzione sulle relazioni fra l'ambiente nella storia dell'arte, presenterà la sua opera.


In concomitanza con la presentazione dell’opera ci sarà l’apertura della mostra “Gli animali di Fulvio Beltrando. Fotografie di animali selvatici dal territorio del Parco Naturale del Monviso” dal 05/7/25 al 02/11/25, presso la sala espositiva del Museo Terra Del Castelmagno. Ingresso libero con apertura sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 18 o su prenotazioni al 329 4286890.


L’evento è reso possibile grazie a:

Fondazione CRC

Comune di Monterosso Grana

Regione Piemonte

Ecomuseo Terra del Castelmagno

Associazione La Cevitou


Contatti:

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