Articolo di Vanna Pescatori su La Stampa 05 Marzo 2020


La libertà lega i quadri dell'artista Olivero agli scritti dell'irriverente Bukowski di Vanna Pescatori.

Che cosa unisce le sei opere di Domenico Olivero, esposte da oggi nella Biblioteca civica di Cuneo con il titolo «Non ci sono errori» e la scrittura irriverente di Charles Bukowski? La risposta la offre la nota critica di Monica Giordano: è la libertà. La libertà che consente all'artista di intervenire per dieci anni sempre sulle stesse tele, compiendo una stratificazione «emozionale» che si traduce in colore, segno, gesto pittorico. La libertà che negli scritti di Bukowski si esprime come infrazione delle regole, del «ben pensare», per rappresentare un' umanità che si rivela attraverso lo sguardo dello «scrittore maledetto». Due gesti creativi in cui l'errore non c'è, non perché tutto è perfetto, ma per il suo opposto, perché i quadri di Olivero come le pagine dell'autore statunitense, lo esaltano e ne fanno la loro cifra costitutiva. «Spesso - annota Olivero - è proprio dall'errore che nasce la scoperta, come insegna la scienza, perché apre nuove prospettive, campi inesplorati».
L'esecuzione delle sei opere si è compiuta come una sorta di diario visivo, senza uno schema preordinato e senza una struttura, fino alla realizzazione del lavoro che ne rappresenta ora il «presente temporaneo», frutto del passato che si accumulato negli strati di colore. Domenico Olivero è un artista, come Bukowski di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita, non convenzionale. L'ultimo giorno di apertura dell'esposizione, il 14 marzo, alle 10,30, è in programma un reading di poesie dello scrittore. Inaugurazione oggi alle 17, aperture da martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, sabato 9-12.